Pubblicato: mer, 12 Mar , 2014

La Camera approva l’Italicum

Votano a favore FI, PD e NCD, si astiene Scelta Civica mentre sono contrari M5S, FdI, SEL e le formazioni minori

 

Approvato alla Camera l’Italicum con 365 voti a favore, 165 contrari e 40 astenuti.

Nata dell’accordo tra Forza Italia e Partito Democratico il sistema ha poi visto delle modifiche per andare incontro alle richieste dei partiti minori. Punti cardine della legge sono le soglie di sbarramento, il doppio turno, il premio di maggioranza e i collegi piccoli.

Lo sbarramento, previsto per evitare la frammentazione dell’offerta politica prevede una doppia soglia: 4,5% per i partiti all’interno delle coalizioni e l’8 per quelli che si presentano al di fuori, mentre la coalizione, nel suo complesso, dovrà superare il 12%.

Altro punto importante e vera caratteristica unica delle legge è l’attribuzione del premio di maggioranza. Se un coalizione supera il 37,5% questa è la vincente con l’assegnazione del 52% dei seggi (al cui riparto partecipano solo i partiti che superano lo sbarramento). Qualora nessuna coalizione, o partito, superi il 37,5% i due primi arrivati parteciperanno ad un ballottaggio che si terrà due settimane dopo, il vincente del ballottaggio otterrà il premio di maggioranza.

Punto a cui a lungo si è discusso sono le liste bloccate, con un numerosi deputati che chiedevano l’introduzione delle preferenze. A differenza del Porcellum, le liste dell’Italicum saranno “brevi” dato che le circoscrizioni saranno 120 e non 27, i candidati in lista quindi saranno tra 4 e 6 a collegio, in questa maniera si è andati incontro alla sentenza della Consulta che aveva bocciato la precedente legge non per la mancanza di preferenze ma perché una lista bloccata “lunga” rendeva impossibile, per l’elettore, di identificare con certezza i candidati. I pochi nomi contenuti nelle liste dell’Italicum, probabilmente inseriti anche nella scheda elettorale, renderanno il sistema simile ad un plurinominale di tipo maggioritario, anche il sistema è di base un proporzionale

Per quanto riguarda le altre particolarità è prevista la possibilità di candidature multiple ma con un limite di 8 collegi, mentre con il Porcellum era possibile candidarsi anche in tutte le circoscrizioni. Stop anche, dopo molte polemiche, alle quote rosa. La questione, che ha messo a rischio l’intero accordo, è stata affrontata nei giorni scorsi finché nella giornata di lunedì non è stato respinto l’emendamento bipartisan che chiedeva una norma che garantisse una vera parità di genere nelle candidature, ora è sì previsto che il 50% dei candidati dovranno essere donne ma non c’è nessuna garanzia sul posizionamento in lista, nulla osta che siano messe in fondo alla lista con bassissime possibilità di venir elette.

Ora la palla passa al Senato che dovrà far diventare legge dello Stato l’Italicum. La strada non sembra comunque in discesa dato che i senatori, per i quali questa legge non varrà visto che la sua entrata in vigore è legata all’abolizione del Senato elettivo, hanno annunciato l’intenzione di voler apportare modifiche al testo licenziato dalla Camera.

Intanto il premier Renzi ha salutato il voto di stamane con un eloquente tweet: “politica 1 – disfattismo 0”

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