Knockout game, il gioco violento che terrorizza i luoghi della movida
Con velocità impressionante, la moda di stendere i passanti con un pugno in faccia dilaga. Dal Veneto alla Campania, passando per Roma
Il knockout game è un gioco stupido e pericoloso, tipico delle bande di teenagers americane, che sta pericolosamente prendendo piede tra gli adolescenti italiani. Negli Stati Uniti è una moda, i giovani lo trovano divertente. Ma, nei primi mesi dell’anno, ha già mietuto delle vittime.
È una gara tra gruppetti di ragazzi che, per strada, all’improvviso, prendono di mira ignari sconosciuti. Li centrano in pieno volto con un unico colpo fermo, ben assestato per stenderli al suolo. Vince chi mette a segno il pugno in maniera spettacolare.
Neanche a dirlo, nella gang c’è un componente armato di telefono cellulare con videocamera che riprende tutta la scena. Il passo successivo è caricare il filmato su uno qualsiasi dei social network, pubblicare un post e farsi vanto delle proprie gesta. Youtube raccoglie un buon numero di video del genere, anche se, al momento, quelli pubblicati raccontano il knocking out per le strade di New York, Memphis, Chicago, Huston.
In Italia, il brutale passatempo è messo in atto in luoghi frequentatissimi, talvolta anche di giorno. A Roma, per esempio, episodi di questo tipo si ripetono in zona Trastevere dal mese di febbraio. Lo denunciano terrorizzati i commercianti. L’ultimo assalto risale a pochi giorni fa. E’ stato preso di mira, in tarda serata, un uomo che aveva finito di lavorare in un locale della zona e stava facendo ritorno a casa. In un attimo, senza accorgersi di nulla, si è trovato a terra con un labbro rotto e il viso insanguinato. La scena, la stessa, si è verificata all’uscita di un centro commerciale di Favaro Veneto e nel cortile di una scuola a Castellammare di Stabia.
La cronaca dei fatti sconcerta quasi quanto la velocità con cui si diffondano pratiche simili. Disarma la leggerezza con la quale, per spirito di voyerismo mediatico, per l’aspirazione di essere i protagonisti di un reality show, si riesca a cedere alla violenza verso sé stessi e verso gli altri.
Era solo dicembre, infatti, quando la stampa raccontava di un’altra moda balordamente diffusa tra i giovanissimi, quella della neknomination. Una catena che può essere spezzata e che impone a chi viene nominato di bere tutto d’un fiato grandi quantità di alcol davanti a una telecamera. Anche in quel caso c’è chi ci ha rimesso la pelle.