Pubblicato: dom, 4 Feb , 2018

Internet più sicura per i ragazzi? Al via la giornata internazionale

Il 6 febbraio al teatro Brancaccio di Roma il Safer Internet Day 2018 in concomitanza con la giornata nazionale contro il bullismo ed il cyberbullismo a scuola.

 

Alla presenza della ministra del MIUR, Valeria Fedeli, in collegamento con la commissaria europea Mariya Gabriel da Strasburgo, martedì 6 febbraio per la giornata del Safer Internet Day, al teatro Brancaccio, si parlerà la lingua dei giovanissimi, ormai nativi digitali con le titolazioni rigorosamente in inglese, sia delle parole chiave che dei progetti. Non mancheranno personaggi cari ai nuovi cittadini digitali come Claudio Colica, giovane attore e you tuber e Marta Pagnini, capitano della Nazionale italiana di ginnastica ritmica a ambassador di “Campioni di Fair Play”. Per le istituzioni, saranno presenti anche Filomena Albano, magistrato e Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza, Nunzia Ciardi, direttore del Servizio di Polizia Postale e delle Comunicazioni oltre a Generazioni Connesse, il network associativo già attivo , che ha fornito anche i primi dati di una ricerca osservativa sul bullismo.

I contenuti formativi per educare ad un uso più consapevole di internet, saranno presentati anche con spot, in video, dalla Rai, il tutto per far conoscere i rischi di un uso poco consapevole del web o dei social. L’evento, avrà un circuito di diffusione rigorosamente sulla rete di internet con la ormai imperdibile diretta da facebook, dal sito www.miur.gov e dalla pagina www.generazioniconnesse.it. Una giornata globalizzata, perché 100 paesi nel mondo la celebreranno nello stesso giorno, mentre l’Italia, dal teatro Brancaccio, la condividerà in diretta con Strasburgo, dove la commissaria all’Economia e alla Società digitale, Mariya Gabriel, attende di incontrarsi virtualmente con il popolo dei giovanissimi del Brancaccio di Roma.

Una nota di originalità, in chiave più analogica e nostrana, sarà offerta, poi, dall’ esibizione canora delle giovanissime e dei giovanissimi under 14, la terza F della scuola media, dell’Istituto Largo Oriani del quartiere Monteverde di Roma, che interpreteranno un brano originale sul tema del bullismo. Un lavoro svolto a scuola, in squadra, dalle insegnanti, di lettere e musica, Manuela Pennacchio e Cristina Ricci, sostenute dalle note di un giovane rapper e dalla creatività autoriale dei ragazzi della terza F. Il risultato di questo lavoro ha suscitato grande entusiasmo nella ministra, che, come una talent scout, visitando alcune scuole, lo ha notato e scelto per la ribalta del teatro Brancaccio. Una storia che Valeria Fedeli ha svelato solo in parte, in conferenza stampa, al MIUR, il 29 gennaio scorso, per conservare l’effetto sorpresa, pur avendo manifestato chiaramente il suo entusiasmo, quando, ha incitato gli studenti presenti, di quella classe, a dare il meglio di sé sul palco, lasciandosi andare ad un encomio pubblico per la scuola di Largo Oriani ed il lavoro delle docenti, che, come spesso accade nel nostro Paese, anche con pochi mezzi, riescono a costruire tanto. Una giornata per il digitale, dunque, quella attesa, del Safer Internet Day 2018, che non demonizzerà i nuovi media, ma che cercherà di disciplinarne l’utilizzo, poiché i dati, oltre che le cronache, raccontano che il cyberbullismo è una forma di bullismo virtuale, ma è ben più infido perché invisibile.

Alcuni dati sul cyberbullismo

Infatti, il rischio di subire una violenza di questo tipo, psicologica a mezzo web, aumenta dopo i 14 anni, ma i ragazzi se ne preoccupano poco, perché lo sottovalutano: il 3% si fa complice con la condivisione ed un semplice click, mentre il 61% resta passivo e non fa nulla. Le ragazze intervengono di più a sostegno della vittima (60%) rispetto ai coetanei maschi (37%), ma troppi, pur colpiti, ben 1 su 4, non ne parlano con nessuno; poco con i genitori (il 38%), qualcuno in più ne ragiona con gli amici (il 47%). Strade aperte, dunque, anche quelle degli incontri virtuali a rischio, su cui occorre mettere sorveglianti o, meglio, dare chiare indicazioni per l’autotutela. I dati ci dicono che l’esposizione al rischio con la navigazione sul web non si differenzia tra maschi e femminine, anche se i due sessi, a parità di età, si distinguono per le modalità di utilizzo in base alle attività svolte e alla durata dei collegamenti: i giovani maschi, ad esempio, preferiscono frequentare i giochi online piuttosto che i social così i loro collegamenti sono più lunghi. (eukidsonline.net).

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