Pubblicato: lun, 17 Feb , 2014

Internet e bufale, un mix esplosivo

Sempre più persone credono a tutto quello che trovano su internet. E non sempre c’è da riderne  

 

La bufala sul fondo per i parlamentari in crisi

La bufala sul fondo per i parlamentari in crisi

Il web ha molti pregi, tra questi dare l’opportunità a tutti di informarsi grazie ad una pluralità di voci, peccato che l’eccesso di informazioni provochi molti danni. Lettori faciloni, incapaci di selezionare le fonti e che non analizzano la veridicità dei fatti sono prede facili. Insomma, qualche anno fa c’era “l’ho sentito in tv”, oggi “l’ho letto su internet”. E così, complici anche i social network, brulicano panzane con migliaia di persone che ci credono.

Nel grande calderone delle false notizie si possono individuare due categorie: teorie del complotto e bufale. I primi esistono da ben prima di internet e hanno come caratteristiche quelle di essere, in quanto vere teorie, organiche e complesse e come costruzione emulano lo stile delle inchieste giornalistiche. Queste, di solito, selezionano solo alcune informazioni vere per legarle in modo tale da spiegare la tesi del complottista, per fare un esempio si citi quella sul signoraggio o su Eurogendfor. Altre teorie sono totalmente irreali e usano notizie inventate in un contesto falso, di fatto sembrano prese dalla sceneggiatura di X-Files: quelle sul falso sbarco sulla Luna o sulle scie chimiche sono solo le più famose.

Il vero boom degli ultimi anni sono, invece, le bufale. Notizie palesemente false, e irrealistiche, che vengono prese per buone da alcuni lettori e persino da qualche blog di informazione, alla faccia della professionalità del giornalismo, convinto di aver fatto lo scoop dell’anno. Su Facebook esistono pure alcune pagine satiriche, come Lercio o Ansia, che scrivono notizie false, surreali, e quindi comiche, peccato che alcuni utenti del web le piglino e le spaccino per vere. A tal proposito è diventata virale la notizia che vorrebbe la UE sul punto di vietare l’uso del bidet oppure quella dei vigili pronti a multare chi non rimuove, entro gennaio, gli addobbi natalizi. Queste sono notizie inventate per ridere e scherzare ma più subdole sono quelle messe in giro per fini politici o per aizzare, sfruttando l’ingenuità (ai limiti della dabbenaggine) di molti lettori, contro questo o quel settore della società. Si vede spesso girare la notizia di una presunta depenalizzazione del furto fino a 200 euro come norma a favore dell’integrazione dei rom oppure quella del fondo da 134 miliardi (un sesto del bilancio statale) per i parlamentari in crisi approvato dal Senato con 422 voti favorevoli (peccato che i sanatori siano 315). Due notizie clamorosamente false che però sono ritenute vere da molte persone. A parte il sorriso nei confronti di coloro i quali, sprovveduti (per usare un eufemismo), ci cascano, occorrerebbe interrogarsi sul perché così tante persone credono a simili idiozie. La sfiducia nelle istituzioni è tale da renderle credibili o l’incapacità di elaborare, da parte di tanti, le molteplici informazioni rende il web il terreno fertile per menzogneri 2.0? È un interrogativo che dovrebbe porsi anche la classe politica perché un popolo incapace di leggere il mondo circostante è un popolo incapace di votare con senno e, quindi, destinato ad essere governato senza senno.

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