Il ring di Ginevra 2
Aperta a Montreux la conferenza di pace ONU Ginevra 2, che vede come principali protagonisti i rappresentanti di Assad e dell’opposizione siriana
Dopo mesi e mesi di botta e risposta, alla conferenza di pace Ginevra 2 si sono presentate entrambe le forze relative alla questione siriana, il governo di Assad e l’opposizione, rappresentanti rispettivamente dal Ministro degli Esteri Walid Muallem e dal Presidente della Coalizione Nazionale Siriana Ahmad Jarba. Fin dal primo giorno di dibattiti i due contendenti hanno lanciato accuse reciproche di violenza e dittatura, rendendo il clima più teso che mai.
Ban Ki-moon, il Segretario Generale delle Nazioni Unite, ha tentato di placare gli animi inneggiando alla necessità di trovare un accordo comune per il futuro pacifico del paese, ma i moniti delle Nazioni Unite sono serviti a poco in un clima così aspro, peggiorato dalla dura presa di posizione degli altri Stati coinvolti. Particolarmente netta è stata la posizione degli Stati Uniti, secondo cui Assad deve essere escluso dai lavori della pace in quanto dittatore di un Paese che ha bisogno di una guida non avvezza a violenze e torture, ha sostenuto il Segretario di Stato USA John Kerry.
Il Ministro di Assad ha risposto alle accuse dell’assemblea scagliandosi contro il coinvolgimento internazionale all’interno della questione siriana, sostenendo la natura del tutto nazionale delle scelte politiche del paese: il discorso di Muallem, durato ben oltre i minuti concessi, si è concluso paradossalmente nell’ironia generale a causa del rifiuto di questi di lasciare il microfono, cosa sollecitata svariate volte dal Segretario Generale.