Pubblicato: mer, 11 Dic , 2013

Grillo ai poliziotti: «Basta scorte ai politici»

Lettera del comico genovese alle forze dell’ordine che le invita a non difendere i politici. «Evoca il colpo di Stato!» la risposta unanime

 

beppe-grilloBeppe Grillo decide di dire la sua sulle proteste dei Forconi di questi giorni. E lo fa rivolgendosi ai tutori dell’ordine pubblico: «Unitevi alla protesta, smettete di difendere i politici».

Il leader del M5S ha scritto una lettera aperta ai vertici di Polizia, Carabinieri ed Esercito invitando gli uomini in divisa a rifiutarsi di difendere i politici . “Vi chiedo di non proteggere più questa classe politica che ha portato l’Italia allo sfacelo, di non scortarli con le loro macchine blu o al supermercato, di non schierarsi davanti ai palazzi del potere” è quanto si legge sul blog del comico genovese, questi ha inoltre incitato le forze dell’ordine a seguire l’esempio di quei poliziotti e carabinieri che si sarebbero tolti il casco in segno di solidarietà con i partecipanti alla protesta. L’episodio a cui si riferisce Grillo in realtà è alquanto discusso. Ieri alcuni manifestanti hanno più volte chiesto ai poliziotti di unirsi a loro per manifestare, a questo invito, ovviamente, i reparti antisommossa non hanno risposto e quando, dopo alcuni minuti, hanno tolto il casco questo gesto è stato letto come segno di approvazione e solidarietà. In realtà, la Questura prima e i maggiori sindacati di polizia dopo hanno spiegato che quella è una normale procedura operativa che prevede di togliere il casco quando non ci siano indizi di imminenti scontri. I sostenitori della tesi della “solidarietà della polizia” portano però alcune foto in cui si vedono alcuni manifestante fraternizzare con dei “celerini” a cui però, da sottolineare, fanno da contraltare le immagini dei violenti scontri a Torino

La sortita di Grillo ha ovviamente sollevato un coro di critiche, Gianfranco Librandi di Scelta Civica dichiara che «così si evoca l’insurrezione e la lotta armata, gettando benzina sul fuoco senza tenere conto degli esiti imprevedibili che le parole possono avere». Anche i sindacati di polizia respingono al mittente gli inviti, il segretario del SIAP bolla le parole di Grillo come «inquietanti e farneticanti inviti all’insubordinazione e alla contestazione; inviti che certamente mai potranno essere accolti dai lavoratori in uniforme». Ancora più duro, se possibile, è il PD che con Danilo Leva accusa il genovese di invocare il colpo di Stato: «gioca solo allo sfascio: incitare alla rivolta è inaccettabile».  Ferma anche la risposta del ministro Alfano: «le forze di polizia sono un presidio di legalità. Legalità vuol dire garantire il diritto dei cittadini di manifestare ma anche di garantire le istituzioni, che non si toccano »

Mentre Grillo con l’invito odierno incendia gli animi,  non si sono ancora placate le proteste per la lista di proscrizione nei confronti dei “deputati abusivi”. Roberto Giachetti, deputato PD inserito nella lista, oggi ha denunciato il clima di violenza e di caccia all’uomo che si è scatenata. Il democratico cita un commento apparso nel blog di Grillo in cui si invita a sparare contro i politici, commento che non è stato rimosso dallo staff del blog. Seppur senza mai usare termini esplicitamente violenti, gli inviti del capo pentastellato a fermare fisicamente i deputati abusivi, unita alla lettera ai poliziotti per astenersi dal proteggere gli organi dello Stato, hanno un chiaro effetto incendiario.

Molti osservatori ritengono che il M5S a febbraio ebbe l’incontestabile merito di canalizzare il malcontento su una piattaforma pacifica evitando derive violente o antidemocratiche come quelle registrate in Grecia. Inutile dire che il continuo strizzare l’occhio, in questi giorni, ai più bassi istinti contro lo Stato di Grillo sta vanificando quella funzione svolta, forse inconsapevolmente, dal Movimento nei mesi passati.

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