Genova ricorda Peppino Impastato e la sua battaglia contro la mafia
Possibile intitolazione di una piazza al giovane giornalista ucciso da Cosa nostra
Si svolgerà mercoledì 18 giugno, alle ore 18, presso il Palazzo Ducale (Sala del Munizioniere) di Genova, l’incontro con Giovanni Impastato, fratello di Peppino, per ricordare la figura del giovane militante di Democrazia Proletaria e le sue battaglie contro lo strapotere della mafia a Cinisi e per questo ucciso da Cosa nostra il 9 maggio 1978. Modera la giornalista Sara Tagliente. L’evento è realizzato con il patrocinio del Comune di Genova, il Comitato Liberi Cittadini di Certosa insieme alle Librerie Indipendenti e la Società Operaia Cattolica di Certosa e con la collaborazione della Fondazione Cultura di Palazzo Ducale.
L’incontro vuole essere anche un’occasione importante per rilanciare la proposta del Comitato Liberi Cittadini di Certosa di intitolare una strada a Peppino Impastato. La proposta del Comitato, che aveva individuato come luogo ideale via Piombino (“ritrovo” di diverse famiglie legate alla ‘Ndrangheta), era stata già avanzata in passato non senza scatenare incomprensibili polemiche da parte della dirigenza locale di Rifondazione comunista. La motivazione? Il cambio di toponomastica sarebbe stato oneroso per i commercianti del quartiere, ma il Comitato assicura di aver fatto le dovute verifiche: «La legge è cambiata, quindi non ci sono spese da sostenere per gli esercizi della zona». Rifondazione, intanto, aveva persino raccolto 400 firme contro l’iniziativa e fatto alcune proposte alternative per l’intitolazione, come per esempio i giardini di piazzale Palli (peccato siano però chiusi da un anno e mezzo); mentre il Municipio ha proposto di intitolare a Peppino e alla mamma Felicia due aiuole spartitraffico.
Possibile, però, trovare un compromesso che metta d’accordo tutti. Il Comitato avrebbe infatti individuato anche un’area adiacente a piazzale Guerra, dove un tempo c’era una pista di pattinaggio e che spesso viene utilizzata per fare concerti e spettacoli. «Ora vediamo, noi intanto la domanda all’ufficio toponomastica l’abbiamo presentata».