Pubblicato: sab, 30 Mag , 2015

Emergency in Afghanistan.

Formazione e cura, un esempio di professionalità e qualità assistenziale nei paesi in guerra.

– di: Sarah Turtulici –

avamposto_emergency“ Afghanistan, luglio. Shamsullah ha dodici anni e stava andando al mercato con il padre, quando l’esplosione di una mina ha travolto il loro carretto. Ha perso entrambe le gambe. Nella stessa corsia c’è Abdul Ahad, dieci anni. Qualcuno gli ha sparato mentre giocava sui tetti. Ivan, l’infermiere del reparto, distribuisce sorrisi e pennarelli colorati. Anche questa è cura.”

Queste sono alcune delle parole con cui Cecilia Strada, presidentessa di Emergency, introduce il report delle attività di Emergency 1994-2014. Ed è proprio per curare Shamsullah, Abdul e altri adulti e bambini come loro che EMERGENCY ha dato vita a centri specialistici dislocati in tutto il territorio afgano che hanno due principali obiettivi: garantire gratuitamente il più alto livello di assistenza medica a tutti gli individui senza nessun tipo di discriminazione e la formazione dello staff locale.

A Kabul nel 2001 e a Lashkar-gah nel 2004 nascono due centri chirurgici per vittime di guerra. Il primo nasce dalle ceneri di un ex asilo e nel 2014 viene ampliato per migliorare l’assistenza alle vittime di guerra che ogni giorno diventano sempre più numerose. L’ospedale dispone attualmente di una terapia intensiva, blocchi operatori e dà la possibilità, unica in tutto il paese, di eseguire gratuitamente TAC. Il centro chirurgico di Lashkar-gar è il primo gratuito e specializzato per vittime di guerra del distretto di Helmand, la quale negli ultimi dieci anni è diventata una delle province più pericolose di tutto il paese per aumento di attentati kamikaze, bombardamenti delle forze internazionali e aumento della presenza di mine antiuomo.

A causa del deterioramento delle condizioni di sicurezza, negli ultimi anni sono stati aperti dei Posti di primo soccorso dislocati nei villaggi vicini al centro e collegati 24 ore su 24 ad esso tramite servizio di ambulanze, con il fine di garantire un’assistenza immediata ai feriti e un rapido e sicuro trasporto in ospedale in caso di necessità. In linea con uno degli obiettivi che si prefigge Emergency, lo staff internazionale che lavora negli ospedali di Kabul e di Lashkar-ga si impegna nella formazione del personale sanitario locale. Entrambi gli ospedali sono stati riconosciuti come centri per la formazione in chirurgia di urgenza e traumatologia dal ministero per la Salute pubblica afgano; nel 2014 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha commissionato ad Emergency l’organizzazione di un corso di triage infermieristico per 45 infermieri afgani e di un corso di chirurgia d’urgenza e gestione del trauma per 131 chirurghi afgani.

Nel 1999, un’ex caserma di Anabah, nella Valle di Panshir, è stata trasformata in un centro chirurgico, finalizzato soprattutto a soccorrere le vittime delle mine antiuomo che erano state disseminate nel territorio durante l’offensiva russa, ma che continuavano a mietere vittime anche a venti anni di distanza. Nel giro di quindici anni il centro è diventato l’unico punto di riferimento per circa 250 mila persone, trasformandosi così in ospedale generale: alla chirurgia di guerra si sono aggiunte la chirurgia d’urgenza, la chirurgia generale, la traumatologia, la medicina interna e la pediatria. Fanno capo all’ospedale Posti di primo soccorso e Centri sanitari, collocati in 18 tra i villaggi più isolati della valle e nelle province di Kapisa, Parwan, Badakhshan e del Passo di Salang.

Per le donne afgane la gestione della gravidanza e del parto avvengono spesso in ambito domestico sia per ragioni culturali che per difficoltà economiche di accesso ad un’assistenza ostetrica minimamente qualificata. Questo fa si che le complicanze che insorgono durante la gravidanza o durante il parto siano un’importante causa di decesso poichè spesso non vengono riconosciute o risolte.

Dall’inchiesta del 2010 “Afghanistan Mortality Survey” che indaga sullo stato di salute della popolazione afgana, apprendiamo che : ogni donna ha in media cinque gravidanze (dato sottostimato), solo il 16% effettua almeno quattro visite prenatali, numero di visite consigliate, solo una donna su tre partorisce assistita da personale preparato, sempre una donna su tre partorisce in qualche struttura sanitaria. Soprattutto per motivi economici e per la difficoltà a raggiungere strutture sanitarie per mancanza di mezzi o per eccessiva lontananza, la maggior parte delle donne partorisce in casa assistita da persone che non hanno alcuna formazione professionale (parenti, amici, assistenti “tradizionali”). A fronte di questo problema, Emergency nel 2003 ha aperto una Centro di maternità ad Anabah dove offre assistenza gratuita prenatale, ginecologica, ostetrica e neonatale alle donne della Valle del Panshir e delle province vicine. Come gli altri ospedali, anche il Centro di maternità è collegato a Centri sanitari e di primo soccorso distribuiti nel territorio; una volta al mese lo staff dell’ospedale svolge delle visite nei Centri della valle per monitorizzare le gravidanze e individuare le pazienti a rischio che hanno bisogno di essere trasferite al Centro di maternità per essere ricoverate oppure per essere tenute sotto osservazione. I bambini prematuri, quelli con sofferenza al parto, i gemelli, i casi di ittero e sepsi neonatali e in generale i neonati a rischio vengono trattati nell’Unità di neonatologia intensiva del Centro che dispone di incubatrici, termoculle e di uno strumento (Cpap) che sostiene la funzionalità respiratoria dei neonati prematuri con sindrome da stress respiratorio. Per il rispetto della cultura afgana, il personale del centro è composto esclusivamente da donne: anche in questo caso lo staff internazionale forma ostetriche e ginecologhe afgane offrendogli formazione, lavoro ma anche emancipazione.

Il Centro è oggi sede di un corso quadriennale di specializzazione per ginecologhe e negli anni passati è stato riconosciuto ente di formazione per ostetriche. Accanto alla maternità è presente un reparto di pediatria che ospita 12 posti letto. I bambini arrivano direttamente al Pronto soccorso dell’ospedale oppure vengono trasferiti da uno dei Centri sanitari presenti nel territorio. Le patologie pediatriche più frequenti sono gastroenterite e disidratazione, polmoniti, asma, malaria, meningiti e setticemie. Un altro grave problema pediatrico è rappresentato dalla malnutrizione, risultato della povertà ma anche di errori nell’alimentazione come per esempio la ricorrenza all’allattamento artificiale diffusasi nella Valle.

Importante è anche l’assistenza sanitaria che Emergency offre ai detenuti delle principali carceri di Kabul. A partire dal 2003 ha aperto cinque Centri sanitari in cinque blocchi di Pol i Charki, che con 9000 detenuti è il più grande carcere afgano. I principali problemi di salute che si trova a risolvere sono soprattutto patologie infettive, dell’apparato respiratorio, gastrointestinale causate dalle terribili condizioni di vita interne al carcere. Altri centri sanitari sono presenti anche nel carcere governativo, nel carcere investigativo, nel carcere femminile e nel Juvenile Rehabilitation Centre, il riformatorio di Kabul.

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