Elkann: «giovani italiani svogliati e non ambiziosi»
Il presidente di Fiat e rampollo di casa Agnelli se la prende con i giovani italiani che non coglierebbero le svariate opportunità presenti
Era il 2007 e l’allora ministro dell’Economia Tommaso Padoa Schioppa bollò come “bamboccioni” i giovani italiani che, superata una certa età, continuavano a stare a casa con i genitori, la polemica fu aspra ma si spense pochi giorni dopo. Il ministro si scusò e spiegò cosa voleva dire realmente e in effetti Padoa Schioppa lo disse presentando una serie di sgravi fiscali per i giovani inquilini, le sue azioni smentivano le, improvvide, parole. Inoltre il ministro non era certo un’abile comunicatore, tutti ricorderanno il famoso “le tasse sono bellissime” per indicare il fatto che è grazie alle imposte che abbiamo welfare, strade, polizia, ospedali ecc…
A distanza di 7 anni un’altra persona ricade nello stereotipo dei giovani italiani svogliati e bamboccioni, questa volta è un giovane 37enne e, teoricamente, avvezzo a gestire i media, a dirlo: è stato il rampollo di casa Agnelli, John Elkann.
Durante un incontro con degli studenti a Sondrio, il presidente di Fiat ha detto: «Molti giovani non colgono le tante possibilità di lavoro che ci sono o perché stanno bene a casa o perché non hanno ambizione, devono essere più determinati nel trovare il lavoro, perché ci sono molte opportunità, spesso colte da altri» . I giovani italiani devono essere proprio degli inetti e pusillanimi visto che ben il 42% di loro, questo l’ultimo dato sulla disoccupazione giovanile, non si accorge delle migliaia di offerte di lavoro che piovono ogni giorno. Oppure il giovane e rampante Elkann intende dire che qualcuno con laurea, specializzazione e dottorato dovrebbe accontentarsi, come unica possibilità, di un posto precario, sottoqualificato e sottopagato? Elkann non ha dato ulteriori spiegazioni, anzi, a chi gli faceva notare che forse la mancanza di occupazione è conseguenza della mancanza di lavoro, ha risposto:« Ci sono tantissimi lavori da fare, c’è tantissima domanda di lavoro, ma manca proprio l’offerta. Certo, io sono stato fortunato ad avere molte opportunità, ma quando le ho viste ho saputo anche coglierle». In effetti a chi non capita di aver offerto, a 21 anni, un posto nel CDA di Fiat? Stupido chi non coglie l’occasione.
Aldilà di quel che pensa Elkann, la crisi in Italia, nonostante il leggero rimbalzo nei dati macroeconomici dell’ultimo trimestre, è gravissima e a pagarne il prezzo sono soprattutto i giovani con un tasso di disoccupazione giovanile che tocca il 42% e con stipendi ben al di sotto della media per chi lavora. Oltre al dato sulla disoccupazione, basta vedere i numeri dell’emigrazione che ha raggiunto livelli che in Italia non si vedevano da decenni. A differenza del passato, in cui ad andar via erano manovali e operai, a rendere ancor più grave la crisi è che, oggi, ad emigrare, sono in gran numero laureati e diplomati specializzati, quelli sui quali dovrebbe reggersi il futuro del Paese. Senza di loro con chi ci rilanceremo? Con i bamboccioni addormentati che non vedono i milioni di posti di lavoro disponibili?