Pubblicato: lun, 2 Dic , 2013

Disoccupazione, dati sempre più negativi

Continua il calo tendenziale del numero di occupati

 

disoccupati bSul fronte occupazione arrivano dati sempre più negativi. Infatti, nel terzo trimestre 2013, prosegue il calo tendenziale del numero di occupati (-2,3%, pari a -522.000 unità), soprattutto nel Mezzogiorno (-5,4%, pari a -333.000 unità). I dati, rilevati dall’Istat, confermano il dramma del lavoro che, in Italia, non c’è. La riduzione degli uomini (-2,8%, pari a -376.000 unità) si unisce a quella delle donne (-1,5%, pari a -145.000 unità). Al persistente calo degli occupati più giovani e dei 35-49enni, rispettivamente nella misura di -530.000 e di -249.000 unità, si contrappone la crescita degli occupati con almeno 50 anni (+257.000 unità). Inoltre, alla riduzione tendenziale dell’occupazione italiana (-541.000 unità) fa da contraltare la lieve crescita di quella straniera (19.000 unità). Facendo un confronto col terzo trimestre 2012, tuttavia, il tasso di occupazione degli stranieri registra una riduzione del 2,9% a fronte di un calo dell’1,1% di quello degli italiani.

 Nell’industria in senso stretto prosegue la flessione dell’occupazione, con una discesa tendenziale del 2,2% (-99.000 unità), cui si unisce una più consistente contrazione di occupati nelle costruzioni (-7,1%, pari a -123.000 unità). Per il terzo trimestre consecutivo, e con ritmi più sostenuti, l’occupazione si riduce anche nel terziario (-1,9%, pari a -300.000 unità). Non si arresta neppure il calo degli occupati a tempo pieno (-3,0%, pari a -568.000 unità rispetto al terzo trimestre 2012), che in più della metà dei casi coinvolge i dipendenti a tempo indeterminato (-2,3%, pari a -291.000 unità). Gli occupati a tempo parziale, invece, aumentano a ritmo meno sostenuto rispetto al recente passato (1,2%, pari a +46.000 unità), ma la crescita riguarda soltanto la tipologia del part time involontario. Anche per il lavoro a termine giungono notizie non certo positive. Infatti, per il terzo trimestre consecutivo, il calo è del 7,4%, pari a -180.000 unità, inoltre, accanto a ciò, viene rilevata una nuova e significativa diminuzione dei collaboratori (-17,0%, pari a -73.000 unità).

 Il numero dei disoccupati, su base tendenziale, si attesta in ulteriore aumento (14,6%, pari a +363.000 unità), e in quasi otto casi su dieci riguarda coloro che hanno perso il lavoro. L’incremento, diffuso su tutto il territorio nazionale, riguarda in oltre la metà dei casi le persone con almeno 35 anni. Il 56,9% dei disoccupati cerca lavoro da un anno o più. Inoltre, anche il tasso di disoccupazione trimestrale, è pari all’11,3%, in crescita dell’1,5% su base annua. A tal riguardo, per gli uomini l’indicatore passa dall’8,8% all’attuale 10,7%, mentre per le donne dall’11,0% al 12,1%. I divari territoriali si fanno più marcati: con l’indicatore nel Nord al 7,6% (+0,7%), nel Centro al 10,2% (+1,4%) e nel Mezzogiorno al 18,5% (+3,0%). Sempre nello stesso periodo di tempo, per il secondo trimestre consecutivo, aumenta il numero di inattivi 15-64 anni (+0,7%, pari a 96.000 unità). In particolare, secondo il nostro Istituto nazionale di statistica, l’incremento riguarda quasi esclusivamente gli uomini e coinvolge chi cerca lavoro non attivamente.

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