Diritti e permessi di soggiorno umanitari
E’ l’appello che lanciano gli oltre 350 profughi presenti nei centri di accoglienza siciliani
“ABC” ovvero “Accoglienza, Benvenuto e Comune Umanità”. E’ l’appello promosso dall’associazione “3 Febbraio” in collaborazione con il periodico “La Comune”, al quale hanno aderito oltre 350 profughi dei diversi centri di accoglienza siciliani per chiedere i permessi di soggiorno umanitari a cui hanno diritto, ma non solo.
Per presentare l’appello, ma soprattutto per spiegare ancora di più nel dettaglio il percorso che si sta compiendo, una rappresentanza di questi giovani stranieri provenienti da Mali, Senegal, Gambia, Nigeria, Cista d’Avorio, Togo, Guinea Bissau, Somalia e Bangladesh, alle 11 di sabato 8 febbraio sarà nei locali dell’Opera Pia “Santa Lucia”, in via Principe di Belmonte 105, per annunciare le tappe di un percorso che già il giorno dopo, ovvero domenica 9 Febbraio, vedrà nascere la prima Assemblea regionale volta a discutere insieme su come procedere uniti “in vista di una manifestazione nazionale che si potrebbe organizzare anche a Palermo”.
Un’iniziativa, quella che animerà il prossimo fine settimana, resa possibile dall’associazione di medicina umanitaria “Life and Life”, la cui azione sociale si svolge da tempo nei locali del “Santa Lucia”, Opera Pia che, non solo sta mettendo a disposizione gli spazi, ma offrirà il pranzo di domenica a tutti i profughi di Palermo, Piana degli Albanesi e Salina Grande che prenderanno parte all’Assemblea.
“Sarà un momento estremamente importante – spiega Mario Faillaci, dell’associazione “3 Febbraio” – perché questo appello non è solo un pezzo di carta, ma una base di partenza per rivendicare i diritti di questi cittadini. Stiamo da tempo girando le diverse strutture di accoglienza siciliane per capire cosa vogliono e cosa possiamo offrire loro. Ovviamente, tenendo sempre presente che si tratta di persone fuggite da guerre, fame e dittature violente, arrivate da noi dopo avere attraversato deserti e mari. Loro stessi dicono di essere felici di essere nel nostro Paese, ma non dimenticano mai chi non è riuscito a farcela. Chiedono, quindi, diritti: quelli fondamentali che spettano a tutti, in quanto esseri umani”.
“Noi non vogliamo essere assistiti – scrivono, infatti, i rifugiati di Piana, che sabato 8 febbraio presenteranno una lettera -, ma non vogliamo neanche passare il tempo come se fossimo in vacanza in albergo, in condizioni disumane, vedendo svolgersi sulla nostra pelle imbrogli e traffici di ogni tipo. Vogliamo provvedere a noi stessi e, in questo modo, pensare anche al bene del Paese in cui ci troviamo oggi. Aderire all’appello lanciato dalla “3 febbraio” significa sapere di non essere soli”. Alla conferenza stampa di sabato, oltre ai protagonisti di questo “viaggio”, saranno presenti Valentina Cicirello, vicepresidente della “Life and Life”, Mario Faillaci, della “3 Febbraio”, ma anche il consigliere comunale Giovanni Lo Cascio, vicepresidente della Commissione Attività Culturali, con cui ci si confronterà sulle iniziative in programma, tra cui la manifestazione nazionale che sarà annunciata proprio sabato mattina.