Pubblicato: mer, 26 Mar , 2014

Danimarca, dopo Marius tocca ai leoni

La storia si ripete, lo zoo di Copenaghen è nuovamente al centro delle polemiche

 

«A causa del comportamento naturale dei leoni, lo zoo ha dovuto applicare l’eutanasia a due leoni anziani e a due piccoli che non erano abbastanza cresciuti da sopravvivere da soli, e che inevitabilmente sarebbero stati uccisi dal nuovo maschio». Con queste due righe, la direzione del parco ha giustificato l’uccisione dei 4 felini. Come per Marius il cucciolo di giraffa ucciso quasi un mese e mezzo fa e poi sezionato davanti ad un folto gruppo di bimbi armati di fotocamera e smartphone, lo zoo ha deciso di sopprimere i leoni per problemi di “sovraffollamento”.  Il giardino zoologico si sta infatti preparando all’arrivo di un nuovo maschio che sarà introdotto nella gabbia che ospita due leonesse in età riproduttiva. Il copione è dunque lo stesso anche se per fortuna, almeno questa volta, ci siamo risparmiati lo smembramento pubblico. «Il nostro zoo è riconosciuto a livello mondiale per il suo lavoro con i leoni e sono fiero che uno di essi sia all’origine di una nuova discendenza. Questi animali sono molto gerarchici e l’arrivo di un nuovo esemplare nel gruppo comporta importanti cambiamenti, che devono essere gestiti con attenzione. Il nuovo leone, più giovane e forte, avrebbe prevalso sulla coppia di leoni anziani e avrebbe ucciso i due piccoli alla prima occasione» si è limitato a dichiarare il direttore della struttura, Steffen Straede il quale un mese fa ha perfino ricevuto minacce di morte da parte di alcuni attivisti per i diritti degli animali, in seguito all’esecuzione di Marius.

Le domande da porsi sono sempre le stesse e anche in questa occasione difficilmente lo zoo e le sua direzione riusciranno a dare risposte esaurienti. Si doveva per forza arrivare a questo punto? Passi per i due esemplari anziani – la cui soppressione può essere giustificata solo se attuata in conformità delle regole stabilite dalla direttiva comunitaria 99/22 CE – ma per i cuccioli non poteva trovarsi un’altra soluzione? Perché non pensare alla creazione di uno spazio che permettesse ai cuccioli di diventare adulti?

Immediata la reazione del direttore scientifico dell’ Ente Protezione Animali, Ilaria Ferri. «Più che uno zoo, la struttura di Copenaghen sembra essere diventata un mattatoio. A quale risibile pretesto ricorrerà lo zoo di Copenaghen nel disperato tentativo di salvare la faccia di fronte all’opinione pubblica internazionale? Marius è stato ucciso perché di troppo; i due cuccioli di leone invece per evitare una possibile aggressione da parte di altri adulti – continua la Ferri-  in altri termini, con una deprecabile operazione di maquillage linguistico, la struttura, che ha definito la soppressione dei cuccioli come “eutanasia”, vorrebbe quasi lasciare intendere che gli animali sarebbe stati uccisi per nel loro stesso interesse».  L’Enpa ha quindi chiesto ai futuri membri del Parlamento Europeo di impegnarsi attivamente  per la chiusura di tutte le strutture di cattività presenti in Europa,  affinché uccisioni come quelle avvenute in Danimarca non si ripetano più. Queste esecuzioni conclude l’Enpa « non sono più tollerabili e sono in palese conflitto con l’idea di civiltà di cui l’Europa intende farsi portatrice».

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