Pubblicato: mer, 19 Mar , 2014

Crotone, intimidazione al pm antimafia Pierpaolo Bruni

Nel mirino l’auto del padre. La scena è stata ripresa dalle telecamere di sorveglianza
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Il pm della Dda di Catanzaro Pierpaolo Bruni

Un’inquietante intimidazione, nella notte fra domenica e lunedì, a Crotone, al pm della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro Pierpaolo Bruni. Tre individui, a volto scoperto, si sono recati a bordo di una Seat Marbella di colore scuro sotto la casa dove il magistrato vive insieme alla famiglia e lì, una volta scesi, si sono introdotti nella vettura del padre del pm, un vecchio modello di Fiat Panda, che era parcheggiata poco distante. L’hanno quindi spostata e per poi lasciarla parcheggiata al centro di una zona a rimozione forzata, interdetta alla sosta proprio per motivi di sicurezza. Gli ignoti si sono poi allontanati con l’auto con la quale erano arrivati e una Fiat Panda di colore verde.

L’intera scena della manomissione dell’autovettura è stata ripresa dalle telecamere di sorveglianza installate nella zona. Mentre l’automobile utilizzata dai malviventi è stata ritrovata bruciata, poco dopo, in una campagna nei pressi di Isola Capo Rizzuto. C’era anche la Panda verde ed entrambe sono risultate rubate.

Il sostituto procuratore ha allertato la Squadra Mobile della Questura di Crotone, che ha fatto partire immediatamente le indagini sulla vicenda dalla chiara matrice intimidatoria. Bruni si occupa da anni di criminalità organizzata crotonese, riuscendo ad infierire durissimi colpi ai clan attivi in quella zona della Calabria. Tre anni fa, in seguito ad una vasta operazione contro le cosche crotonesi, emerse persino la pianificazione di un attentato contro il pm da parte della potente cosca Vrenna e che sarebbe dovuto essere compiuto da persone di Lamezia Terme. Proprio per questo, da tempo vive sotto scorta. In questa fase sta conducendo importanti e delicate indagini sugli intrecci “inconfessabili” fra ‘Ndrangheta e politica nelle province di Cosenza, Vibo Valentia e Crotone.

Il Movimento antimafie “Ammazzateci tutti” e l’Associazione “ConDivisa – Sicurezza e Giustizia” con rispettivamente il coordinatore regionale calabrese Rosaria Altilia e il presidente Lia Staropoli, hanno subito espresso vicinanza al magistrato antimafia, destinatario di intimidazioni sempre più preoccupanti nei giorni scorsi. «Siamo preoccupati per l’incolumità del magistrato – affermano nella nota congiunta -, che da anni si occupa di delicatissime inchieste sulla criminalità organizzata, e per la vita dell’unico uomo della sua scorta e dell’autista, quest’ultimo nemmeno armato». «Mi auguro, anzi sono certa – sottolinea Lia Straropoli, auspicando maggiori misure di tutela -, che sia stata già disposta una forma di vigilanza diretta anche alla famiglia del magistrato. La nostra vicinanza, inoltre, è anche per gli uomini che si alternano con dedizione e competenza a scortare il magistrato in totale solitudine». La coordinatrice regionale di “Ammazzateci tutti”, Rosaria Altilia chiede inoltre che non venga sottovalutato «il messaggio implicito che viene inviato secondo cui, ancora una volta, chi si adopera per la Giustizia e la Legalità, vive in una situazione di isolamento senza poter disporre del minimo necessario per garantirne la sicurezza».

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