Crimea, il giorno del referendum
Aperti a Sinferopoli i seggi elettorali in merito al referendum che sancirà il parere popolare sull’annessione della Crimea alla Russia
Da questa mattina la Crimea è stata ufficialmente chiamata ad esprimersi sull’annessione alla Russia, attraverso un referendum controverso, la cui legittimità è stata riconosciuta solo dal governo russo. Il referendum, infatti, propone agli elettori due alternative, l’annessione della Crimea alla Russia o il ritorno ad una regione autonoma dall’Ucraina, non permettendo al popolo di scegliere per il mantenimento dello status quo, ipotesi caldamente auspicata dal nuovo governo ad interim di Kiev.
L’esito del voto non sarà di certo sorprendente, soprattutto grazie alle pressioni che le milizie Russe esercitano velatamente sugli elettori: collocati all’esterno di ogni seggio, i militari di Mosca sorvegliano l’andamento del voto, reso ancora più palese dalla mancanza di privacy nella scelta. Tra cabine elettorali aperte e schede elettorali che rinnegano la segretezza del voto, la popolazione non può nascondere la propria scelta, che per adesso si orienta per il Sì, secondo le ultime stime risalenti alle 12:00.
Gli elettori intervistati hanno inoltre chiaramente espresso il loro parere favorevole nei confronti dell’annessione alla Russia, ritenendo che il governo di Mosca possa garantire una maggiore stabilità alla Crimea, soprattutto dopo gli scontri di Piazza Maidan delle ultime settimane.
Nella notte si avranno i risultati definitivi delle votazioni, ma resta del tutto aleatoria la possibilità di una inversione di tendenza. Il 40% dei voti favorevoli all’annessione parla chiaro, ma comunque vada, l’Ucraina non avrà pace per molto tempo ancora.