Pubblicato: dom, 3 Nov , 2013

Confcommercio, con la Tari nuova stangata per le imprese

Con il passaggio dalla Tarsu alla Tari, nel 2014, l’incremento medio dei costi sarà pari al 290%

 

 

retribuzioniPer le imprese di questo Paese si prospetta un 2014 infausto sul fronte delle tasse, almeno stando all’ultima analisi della Confcommercio sugli effetti derivanti dal nuovo tributo Tari, recentemente introdotto dalla Legge di Stabilità. L’incremento medio dei costi per il servizio urbano si attesterà al 290%, ma, per alcune tipologie di impresa, l’aumento sarà ancora più elevato. Infatti, per un bar l’aumento sarà di oltre il 300%, per un ristorante (+480%), per un negozio di ortofrutta (+650%) o una discoteca (+680%). Il pesante impatto tiene conto del fatto che ben l’82% dei Comuni italiani, applica ancora la Tarsu, mentre solo il 16% utilizza la Tia e solo il 2% sono passati alla Tares. Il passaggio al nuovo tributo, che avverrà dall’1 gennaio 2014, si inserisce nell’attuale situazione di crisi economica che grava sull’Italia e che, in mancanza di aggiustamenti potrebbe colpire ulteriormente le imprese del commercio, del turismo e dei servizi, avendo anche l’effetto di contribuire alla riduzione dei consumi per la mancanza della liquidità necessaria, che verrebbe spostata dai consumi al fisco.

 Per l’organizzazione dei commercianti si tratta di incrementi molto consistenti nonché ingiustificati che sono da ascrivere all’adozione di criteri presuntivi e potenziali e non dalla reale quantità di rifiuti prodotta. Inoltre, il tributo così configurato comporta, sulla base dell’analisi effettuata, una pesante penalizzazione per il sistema delle imprese della distribuzione e dei servizi di mercato, con la conseguente necessità di rivedere la struttura dell’attuale sistema di prelievo sulla base del principio “chi inquina paga”, ridefinendo anche i coefficienti e le voci di costo con la distinzione tra utenze domestiche e non domestiche, e tenendo in debito conto anche gli aspetti riguardanti la stagionalità delle attività economiche. Inoltre, la Confcommercio sottolinea come sia importante “ formalizzare specifiche linee guida tecnico-operative per individuare un range di costi a totale copertura del servizio, affinché anche questa voce possa venire imputata, da parte dei comuni, in maniera uniforme sul territorio”.

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