Pubblicato: mer, 12 Feb , 2014

Charles M. Schulz, matita e anima dei Peanuts

Quattordici anni fa moriva Charles M. Schulz, creatore delle celebri strisce a fumetti dei Peanuts
SCHULZ

Charles Monroe Schulz

Intramontabili nonostante l’avvento della televisione e dei videogiochi, le strisce a fumetti dei Peanuts hanno rappresentato per la nostra infanzia, e non solo, una costante, facendoci diventare i migliori amici di Snoopy, Charlie Brown, Lucy & co.

Artefice di tali nostalgici ricordi giovanili è Charles M. Schulz, disegnatore americano che ha dato vita e anima a questi piccoli personaggi diventati l’icona di un’epoca. Attraverso le avventure dei Peanuts, Schulz è riuscito a coniugare le sue due grandi passioni, il disegno e l’interpretazione della società, rendendo i bambini delle strisce a fumetti un veicolo per spiegare il contesto americano dell’epoca in tutte le sue sfaccettature.

I Peanuts, pubblicati per la prima volta nel 1947 con il nome di Li’l Folks, hanno da subito riscosso un grande successo tra grandi e piccoli: unitamente alle vicende dolci e semplici che caratterizzano la vita di ogni bambino, le strisce di Schulz invitano il lettore a riflettere ed analizzare il contesto che lo circonda, attraverso piccoli dettagli donati solo a chi è in grado di guardare oltre la superficie. Così Snoopy rappresenta l’innocenza e l’ingenuità, guidato da istinti e passioni basilari (come non ricordare i biscotti al cioccolato), Charlie Brown l’insicurezza provocata dalla pressione delle aspettative basate sugli stereotipi vincenti americani, Lucy e Piperita Patty il bisogno della figura femminile di liberarsi dalle catene della casalinga perfetta. Contestualizzati nel periodo della loro nascita, i Peanuts rappresentarono una vera e propria rivoluzione sociale a fumetti, che ha accompagnato generazioni insegnando che è normale e bello non eccellere negli sport e a scuola, avere delle debolezze, voler manifestare la propria identità, mantenere il proprio lato fiabesco.

Della vita di Charles Schulz non si sa molto, il fumettista ha sempre mantenuto un certo riserbo, lasciando parlare Charlie Brown per lui. Così, quando il 12 febbraio del 2000 il papà dei Peanuts è morto per un attacco cardiaco, si è conclusa anche l’avventura dei suoi piccoli personaggi. Secondo testamento, infatti, nessuno avrebbe dovuto continuare a disegnare le avventure del Peanuts, e così è stato: la profonda empatia tra i personaggi ed il proprio ideatore è tale ed evidente da impedire ad altri disegnatori di cimentarsi, le avventure di  Charlie Brown e del suo bracchetto Snoopy continueranno comunque ad essere ricordate e tramandate.

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