Catania, laurea comprata con esami truccati. La Procura chiede il rinvio a giudizio degli indagati
Chiesto il rinvio a giudizio di due dipendenti dell’Università di Catania e due studenti di Medicina per la compravendita di esami, a conclusione delle indagini preliminari della Procura. 20 gli esami acquistati attraverso la registrazione on-line con la password di uno dei due dipendenti
Falsità ideologica, accesso abusivo a sistema informatico, corruzione ed associazione a delinquere sono i capi d’imputazione chiesti per il rinvio a giudizio di Giovanbattista Luigi Caruso, addetto all’Ufficio di segreteria della facoltà di Medicina all’Università di Catania, Giuseppe Sessa, autista dell’Ateneo, Francesco Ferla e Daniele Fiore, studenti della facoltà di Medicina e chirurgia. Risale a ottobre scorso la segnalazione anonima ricevuta dal Rettore Giacomo Pignataro che ha dato il via all’inchiesta. Durante le indagini dei due Sostituti Procuratori, Tiziana Laudani e Lina Trovato, è stato scoperto un giro di compravendita informatica degli esami nella facoltà di Medicina. Caruso con la sue credenziali di accesso e la mediazione di Sessa, avrebbe registrato esami mai sostenuti, nel caso di Ferla ben 19 con il conseguimento della laurea con 110/110, tempestivamente annullata. Ferla avrebbe sborsato 2500 euro e sarebbe stato l’intermediario tra Caruso e il suo collega Fiore, che ha acquistato un esame per 250 euro. All’inizio delle indagini preliminari i due studenti hanno confessato evitando il carcere, Caruso e Sessa sono finiti agli arresti domiciliari.
La compravendita di esami universitari è un problema collaudato, che ha coinvolto nel 2012 l’Università di Palermo con 24 indagati in due facoltà, e ultima in ordine di tempo l’Università D’annunzio a Pescara. Questi casi ci mostrano una realtà ambivalente su che cosa rappresenti oggi laurearsi, tra la “carta straccia” delle chiacchiere da bar e dei datori di lavoro, e l’immaginario collettivo del diploma di laurea accanto alla foto del giorno del matrimonio. Di sicuro ci si chiede come avrebbe fatto Ferla a fare il medico comprandosi Patologia sistematica e clinica delle malattie cardiovascolari. Probabilmente i suoi pazienti lo avrebbero giustificato pensando che tutto va un po’ così, mentre sul sistema universitario senza fondi e con tagli al personale non si pensa niente.