Pubblicato: mar, 10 Giu , 2014

Carne bovina infetta, sequestri a tappeto dei Nas

78 perquisizioni e 65 indagati per l’operazione Lio che è cominciata nel 2011

carne (1)Operazione Lio, così è stata denominata quella condotta dai Carabinieri del comando per la tutela della salute, che ha visto eseguire 78 perquisizioni in tutto il territorio nazionale. Il sospetto di reato è quello di illecita commercializzazione di bovini infetti i cui marchi auricolari sono stati contraffatti poiché falsamente dichiaranti razza pregiata.

L’operazione condotta dai Carabinieri del nucleo anti sofisticazioni di Perugia è stata poi estesa alle province di Arezzo, Avellino, Bari, Foggia, L’Aquila, Latina, Lodi, Matera, Padova, Perugia, Pesaro Urbino, Pistoia, Potenza, Ravenna, Rieti, Roma, Siena, Terni, Torino, Verona e Viterbo.

Sigilli a 4 aziende agricole 65 persone iscritte sul registro degli indagati e sequestrati beni per circa 4 milioni di euro, questi i numeri della maxi operazione che ha visto coinvolti diversi reparti dei Nas in tutta Italia, ben 12 le regioni coinvolte.

L’indagine è partita nel 2011 e ha visto il coinvolgimento dei Nas di Perugia sotto la guida e il coordinamento della procura umbra. In una prima fase le indagini hanno portato alla scoperta di un traffico di animali soggetti a malattie infettive, alcune di queste trasmissibili all’uomo. I bovini malati provenivano da allevamenti nell’Italia meridionale e con l’intermediazione di due aziende venivano avviati alla macellazione. L’organizzazione è stata fiancheggiata da veterinari e allevatori compiacenti che hanno che hanno fatto eludere i vari controlli agli animali oggetto del traffico illecito, facendoli apparire non solo sani ma talvolta appartenenti a razze più pregiate.

Sequestri per 4 milioni di euro, 65 indagati e sigilli a 4 aziende agricole. È il bilancio dell’operazione che dalle prime ore della mattina vede impegnati oltre 300 carabinieri dei Nas e dell’Arma territoriale, che stanno dando esecuzione in 21 province di 12 regioni a 78 decreti di perquisizione e sequestro emessi dalla Procura della Repubblica di Perugia nei confronti di soggetti ritenuti responsabili di associazione a delinquere finalizzata alla commercializzazione per la successiva macellazione di bovini infetti o con marchi auricolari contraffatti e dichiarati falsamente di razza pregiata. Tutto questo ha portato al sequestro  e all’abbattimento di bestiame per un valore di circa 2 milioni e mezzo di euro.

Nella seconda fase delle indagini i militari dell’arma dei carabinieri hanno ricostruito la ramificata organizzazione criminale che ha visto il coinvolgimento a vario titolo di medici autotrasportatori e allevatori che si sarebbero occupati di falsificare passaporti e marchi auricolari degli animali al fine di poterli introdurli regolarmente sul mercato.

Il capitano dei Nas Marco Vetrulli ha affermato che non sarebbero arrivate sulle tavole dei consumatori carni che ne potessero mettere al rischio l’incolumità, poichè la maggior parte del del bestiame è stato sequestrato e la cottura della carne avrebbe abbattuto il rischio di trasmissione di malattie pericolose per l’uomo.

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