Cantone: «Corruzione come la mafia. Bisogna invertire un trend»
Il Presidente dell’Authority anticorruzione è intervenuto in un dibattito a Napoli parlando dei recenti scandali e lanciando segnali d’allarme
«La corruzione è come la mafia, quando non se ne parla vuol dire che prospera». È intervenuto in questo modo Raffaele Cantone, presidente dell’Authority anticorruzione, in un dibattito tenutosi a Napoli e intitolato “Guarire dalla corruzione”. «L’Italia non si può permettere figuracce come quella di non fare l’Expo semplicemente perché siamo incapaci di far rispettare le regole» ha detto Cantone che ha continuato lanciando un allarme: «Anche con tutti i superpoteri possibili non potrò impedire il verificarsi dell’illegalità in futuro, bisogna invertire un trend». «Chi chiede mani pulite – ha tuonato Cantone – deve per primo smettere di tenere quelle mani in tasca. Sulla corruzione i provvedimenti emergenziali sono toppe. Una risposta adesso va data, ma il tema deve restare di attualità anche quando non ci sono casi eclatanti». È una questione culturale, quindi, alla quale l’Italia sembra rimanere aggrappata. Dallo scandalo di mani pulite in poi, infatti, ciclicamente vengono alla ribalta scandali di corruzione, e l’Expo a Milano e il Mose a Venezia sono solo gli ultimi due in ordine di tempo.
Cantone ha anche parlato dello scandalo dell’Expo, riferendo come sia diventata una figuraccia internazionale: «Mi hanno detto che il segretario generale dell’Onu ha detto di togliere la propria fotografia dal sito dell’Expo: l’Italia non può permettersi questa figuraccia – e a proposito della possibilità di rinunciare all’Expo, paventata nelle scorse settimane in seguito alla scoperta dello scandalo, il presidente dell’Authority anticorruzione ha precisato – Non possiamo rinunciare a un evento internazionale come questo perché darebbe il segnale che per questo Paese non c’è speranza».
Girolamo Tripoli