Pubblicato: mer, 26 Feb , 2014

Camorra, chiedevano il pizzo per le luminarie di Natale: 4 arresti

Blitz della Dia nel Napoletano: affiliati del potente clan dei Moccia finiscono in manette

dia_dia--400x300Duro colpo contro la potente cosca camorristica dei Moccia, ritenuta tra le più forti dell’hinterland partenopeo, messo a segno questa mattina dalla Direzione investigativa antimafia di Napoli. Sono quattro, le persone arrestate con l’accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso ai danni di un imprenditore.

Si tratta dei fratelli Giovanni e Antonio Del Prete, 27 anni e 29 anni; Leopoldo Tremante, 57 anni; e Giovanni Castiello, 42 anni. Avvalendosi della forza di intimidazione del clan camorristico di appartenenza, hanno imposto in varie occasioni il pagamento di una tangente ad un imprenditore che si era aggiudicato vari appalti per attività di montaggio e manutenzione dell’illuminazione pubblica presso il Comune di Afragola in zone limitrofe. Di recente la vittima aveva dovuto pagare il pizzo anche per le luminarie natalizie del paese. Intercettato in alcune conversazioni telefoniche con i camorristi, l’uomo ha prima negato richieste o minacce estorsive da parte loro (evidentemente per il timore di ritorsioni), per poi raccontare tutto agli inquirenti, aiutandoli ad identificare le persone coinvolte nella vicenda.

Dalle indagini è così emerso che l’imprenditore era stato vittima di estorsione da parte di persone che gli si erano presentate a nome dei “compagni di Afragola” e che gli avevano chiesto di versare, a partire dal mese di giugno 2013, in due tranches, la somma di tremila euro, precisando di aver versato la prima – quella a cui si riferivano le intercettazioni – in prossimità delle festività natalizie. In particolare, Giovanni Del Prete gestiva la trattativa con l’imprenditore e provvedeva a ritirare il denaro estorto, mentre Tremante svolgeva il ruolo di intermediario.

L’attività investigativa ha inoltre permesso di verificare che i primi contatti con i camorristi erano avvenuti nel 2011, quando, cioè, dopo che i suoi operai avevano subito minacce su un cantiere attivo all’epoca, l’imprenditore aveva incontrato un uomo qualificatosi come il capo della camorra locale, il quale gli aveva chiesto, per tutti i lavori che effettuava in zona, una tangente forfettaria di quattromila euro all’anno da corrispondere in due tranches. Le estorsioni erano continuate negli anni successivi da parte di diverse persone. A tal motivo, la Dda ha emesso, oltre al decreto di fermo, anche decreto di perquisizione nei confronti di Antonio Del Prete e Giovanni Castiello, ritenuto, quest’ultimo, uno degli attuali elementi di spicco dell’organizzazione criminale operante in Afragola, nei cui confronti confluivano alcuni indizi piuttosto eloquenti che lo individuavano come il probabile capo che aveva inaugurato la vicenda estorsiva.

L’intervento della Dda e della Dia si è reso necessario, oltre che per impedire la prosecuzione del reato, per tutelare l’incolumità dell’imprenditore, dei suoi familiari e dei suoi collaboratori, verso i quali gli indagati, come emerso dalle intercettazioni telefoniche, meditavano ritorsioni.

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