Pubblicato: dom, 5 Mar , 2017

Bucine: il comune più esteso del Valdarno aretino.

Il comune di Bucine ha un’estensione di 131,1 chilometri quadrati, il territorio più vasto del Valdarno aretino, e una popolazione di 10.182 abitanti.

 

 

      Posto nella fascia dove gli estremi monti del Chianti vanno a toccare la valle superiore dell’Arno, lungo il percorso del torrente Ambra, nell’omonima valle, il territorio del comune di Bucine ha conosciuto insediamenti ed è stato zona di transito fin dal periodo romano, come testimonia l’antico ponte di Pogi. Bucine beneficia di una buona collocazione, non distante da centri importanti come Arezzo, Siena, Firenze. In questa valle agì la potente famiglia dei conti Guidi, ricordati anche da Dante; essi possedettero, nel Medioevo, la parte riguardante Bucine, Pogi, Torre S. Reparata, Galatrona, Caposelvi e Rendola, che dal 1208 vennero organizzati sotto lo Statuto della Val d’Ambra e che nel 1225 gli stessi Guidi misero sotto la protezione del Comune di Arezzo. Nello stesso periodo gli Ubertini di Chitignano possedettero invece la porzione di valle che si trova, venendo dalla piana dell’Arno, verso la provincia senese e vale a dire le frazioni di Ambra, Rapale, Sogna, Badia a Ruoti e Pietraviva; l’abbazia di Agnano aveva giurisdizione, oltre che sul borgo omonimo, pure su Capannole, Castiglion Alberti e S.Pancrazio. A partire dal 1335 la Repubblica Fiorentina s’impadronì dei territori di Bucine, Cennina, Galatrona, Rendola, S.Reparata e quegli altri della Valdambra.

Le testimonianze di tale passato sono ancora visibili nei castelli, mantenuti il più possibile all’aspetto delle loro origini, di Cennina, Bucine, Ambra, Badia Agnano, Rapale, Sogna, Montebenichi e nella torre di Galatrona, insieme alle prove di un’attività agricola egregia e ai panorami di un paesaggio suggestivo.

La Giunta comunale, guidata dal sindaco Pietro Tanzini, espressione di una coalizione di centro sinistra, ha posto come una delle priorità del proprio mandato la valorizzazione del territorio e il turismo, oltre le politiche di welfare, peraltro nel solco tracciato già dalle precedenti amministrazioni.

Nel novembre scorso è stata presentata dall’assessore Nicola Benini la bozza del piano di marketing territoriale, finalizzato alla promozione del territorio comunale, a dare impulso al turismo, sviluppare le economie locali, far conoscere le sue ricchezze. Il piano dovrà essere attuato nel triennio 2017/2019 ed individua come attività d’impulso, sulla quale investire, il settore del turismo, che la Giunta ritiene possa essere determinante per la crescita dell’intera comunità.

Sarà il Comune, ha detto l’assessore Benini, “il promotore, con il ruolo di pianificare il progetto e coordinare i soggetti coinvolti”. I punti, sui quali agire per un’offerta che possa soddisfare le richieste del mercato, sono appunto la storia e le tante attestazioni d’essa presenti sul territorio bucinese e valdambrino, l’arte, la cultura e l’enogastronomia, la piacevolezza del paesaggio, le attività all’aperto, le aziende locali, l’accoglienza e la tranquillità, oltre la posizione favorevole nel cuore della terra toscana.

La bozza individua alcune risorse su cui puntare: intanto l’eccellenza dei prodotti della terra, quali in primo luogo l’olio extra vergine di oliva e il vino; e quindi idee e progetti da realizzare o a cui aderire, come percorsi alla scoperta della storia, la cultura, le tradizioni e i sapori della valle: “I sapori e i saperi delle frazioni”, “Il cammino della memoria”, la campagna “Toscana ovunque bella” sostenuta dalla Regione e la partecipazione alla Carta dei comuni rurali d’Europa come unica amministrazione italiana.

L’obiettivo è di rafforzare la competitività del territorio valdambrino con l’elaborazione di un’offerta di qualità e sostenibilità e trasmettere valori e identità della località. Un progetto ambizioso: occorre, dunque prima, trovare le volontà, le professionalità, le strutture in grado di realizzarlo, chè non resti solo alla fase di prospetto. Nell’incontro pubblico per la presentazione del progetto sono state evidenziate la mancanza di un servizio di promozione guidato dal Comune per gestire le risorse del territorio, l’assenza di un sistema di programmazione e la carenza del sistema di informazione e accoglienza turistica.

Un’altra vocazione del Comune di Bucine è quella solidaristica e del welfare: in ciò in sintonia col sistema amministrativo e sociale toscano, almeno fino ad ora. Afferma Franca Vasai, consigliere delegato alle Politiche sociali, presentando la Carta dei Servizi: “Il Comune di Bucine vanta un’esperienza di oltre 50 anni nella erogazione di prestazioni di alto livello di assistenza socio-sanitaria agli anziani attraverso la R.S.A. Fabbri Bicoli a cui si è aggiunto il Centro Diurno Carlo Urbani, persegue l’obiettivo di fornire ad ogni utente un luogo di vita familiare e confortevole, in grado di erogare l’assistenza adeguata per il raggiungimento del benessere psico-fisico”. Gli intenti sono ottimi, ma la struttura, per raggiungerli pienamente, avrebbe bisogno di interventi di manutenzione e riqualificazione che invece mancano e le difficoltà sull’appalto di gestione non favoriscono l’alto livello del sevizio, nonostante l’opera del personale addetto. Le difficoltà economiche in cui si dibattono gli enti locali, specie quelli piccoli, a causa della politica di austerità dei governi, rendono oggettivamente difficili i buoni propositi.

Un altro problema che affligge i governanti locali, in questi tempi difficili, è quello dell’emergenza abitativa. A fine maggio 2016, nel territorio del comune di Bucine, erano stati consegnati 6 nuovi alloggi popolari ad altrettante famiglie in graduatoria, ma “permangono ancora numerosi nuclei in difficoltà, circa 30, a cui si sommano quelli per situazioni di sfratto, problemi economici e lavorativi, anche con presenza di minori”, aveva premesso il sindaco Pietro Tanzini. Da qui l’idea di intervenire a livello comunale. L’amministrazione comunale ha attivato un regolamento per l’assegnazione provvisoria di alloggi di edilizia residenziale di proprietà del Comune o acquisiti in locazione. L’amministrazione ha pubblicato un bando per cercare alloggi vuoti di privati che potevano metterli a disposizione per i nuclei familiari in difficoltà. Ne sono stati individuati circa una decina tra Ambra, Pietraviva e Badia Agnano. Il regolamento è stato approvato in via definitiva dal Consiglio comunale.

Anche i cittadini delle frazioni si sentono trascurati. Bucine è un comune sparso e la stessa vastità del territorio accresce i costi e dunque le risorse sono minori . E il patto di stabilità aggrava la situazione, specie per i piccoli comuni con minori risorse. Si tratta in pratica di un sistema kafkiano: per ogni anno amministrativo tanto entra tanto deve uscire. Se il comune mette in bilancio una spesa per lavori o servizi e le opere dovessero venire consegnate l’anno successivo, i fondi stanziati diverrebbero inutilizzabili e dovrebbero rimanere accantonati nelle casse comunali. A questo punto il comune, nel bilancio dell’anno successivo, dovrà operare una scelta: o non pagare le imprese fornitrici o non offrire ai cittadini i servizi e i lavori che si rendessero necessari.

Nel bilancio di previsione 2017 sono state confermate le tariffe, per l’assessore con delega al bilancio Sara Valentini viene contenuto il peso fiscale e vi è un controllo della spesa, vengono lasciati invariati servizi, contributi, programmi di investimento nei lavori pubblici; viene confermato il dimezzamento dell’indennità di Giunta che da due anni permette di finanziare il Servizio civico comunale e vengono introdotte alcune novità, tra le quali l’adozione della legge contro lo spreco alimentare, in vigore da settembre, che si rivolge principalmente ad attività commerciali e prevede la riduzione, per gli utenti produttori di generi alimentari, della parte variabile della Tari.

L’economia della zona è basata in prevalenza sulle aziende agricole e agrituristiche, alle quali si legano attività di trasformazione che restituiscono i prodotti di qualità del territorio, soprattutto olio e vino; ma altre produzioni di valore connotano il panorama produttivo. Qui, nel Valdarno aretino, lungo l’Arno e da Levane verso San Giovanni Valdarno e la provincia fiorentina, si trova uno dei maggiori distretti di produzione al servizio dell’alta moda. Sul territorio valdarnese si concentra il 70% dell’attività nazionale di pulimentatura. E nel comune di Bucine si trova la Lg S,p.A., una holding che ragruppa al suo interno 4 aziende di livello internazionale che operano nel mondo degli accessori dell’alta moda e dell’oreficeria spaziando dalla galvanica alla verniciatura fino alle operazioni di assemblaggio: L.E.M. Srl, Zamak Srl, Deluxe Brass Srl, Teknomet Srl. Si tratta di un gruppo leader in tale settore produttivo, lavora con gli accessoristi che, a loro volta, lavorano con le maggiori griffe a livello mondiale, i prodotti che escono da questi stabilimenti li si può rinvenire negli ateliers e nei negozi più noti di Parigi, New York, Ginevra, Dubai e ovunque si commercino i maggiori marchi dell’alta moda.

La L.E.M., in produzione dal lontano 1974, è in grado di ottenere oltre 500 finiture differenti, tutte quelle che il mercato richiede, dalla lucida all’opaca, dalle satinate alla vintage. Dai suoi bagni galvanici escono giornalmente a ritmi industriali pezzi di qualità artigianale, per i quali ancora conta il fattore umano e ciò permette, assicura il direttore commerciale dell’azienda, il mantenimento di una maggiore occupazione. Negli stabilimenti bucinesi sono impiegati 250 addetti e il gruppo ha scelto sempre di puntare sulla qualità del personale e di investire gli utili in ricerca, sviluppo e miglioramento produttivo. Le proprietà del processo produttivo sono garantite da controlli in entrata ed in uscita degli oggetti e da un laboratorio interno che effettua verifiche continue delle qualità chimico-fisiche dei bagni galvanici e misurazioni per validare lo spessore depositato sui pezzi galvanizzati. Infine l’uso di impianti che riciclano l’acqua dei bagni e la purificano, garantirebbero, come afferma il direttore commerciale che ci guida nella visita, un impatto ambientale pari a 0.

E’ di questi giorni la notizia di un incidente in cui, secondo alcuni organi si stampa, sarebbe incorso il Comune di Bucine. Carabinieri forestali del Gruppo di Arezzo, in collaborazione con i militari della Polizia giudiziaria della Procura hanno eseguito un provvedimento di custodia cautelare, emesso dal Gip di Arezzo, a carico di una azienda ubicata in località Montebenichi, che aveva iniziato una recinzione senza permesso e autorizzazioni paesaggistiche della Commissione apposita, per contenere lupi, forse a scopo di ripopolamento. Il Comune avrebbe rilasciato, per tali opere, un condono in sanatoria. Ma nel 2016 la Procura aveva chiesto il sequestro delle opere sanate.

Fulvio Turtulici

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