Bilancio della lotta alla mafia dopo l’arresto di Messina Denaro: un confronto da Casa Felicia a Cinisi.
L’8 maggio 2023, in occasione dell’anniversario dell’omicidio di Peppino Impastato, si è svolto un evento per riflettere sullo stato della lotta alla mafia dopo l’arresto di Matteo Messina Denaro.
Matteo Messina Denaro, l’ultimo grande boss latitante di Cosa Nostra. L’incontro si è tenuto a Casa Felicia, a Cinisi, la casa della madre di Peppino, Felicia Bartolotta Impastato, che dopo la tragica morte del figlio ha trasformato il dolore in una battaglia contro l’omertà mafiosa. La giornata ha offerto un’opportunità per valutare i risultati della lotta alla mafia, analizzarne i successi, le difficoltà e i passi futuri.
L’incontro è stato moderato da Luisa Impastato, nipote di Peppino e rappresentante di Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato, luogo di memoria e resistenza civile. Tra gli ospiti di rilievo, hanno partecipato:
Maurizio De Lucia, procuratore di Palermo, una delle figure di riferimento nella lotta contro la mafia, che ha avuto un ruolo determinante nelle indagini e nell’arresto di Messina Denaro;
Salvo Palazzolo, giornalista di spicco, da anni impegnato nel documentare la mafia e le operazioni giudiziarie contro di essa;
Umberto Santino, storico e fondatore del Centro Siciliano di Documentazione “Giuseppe Impastato”, autore di numerose pubblicazioni sulla mafia e studioso delle sue dinamiche storiche e sociali.
Il 16 gennaio 2023, dopo una latitanza durata trent’anni, Matteo Messina Denaro, boss di Cosa Nostra e uno dei criminali più ricercati al mondo, è stato finalmente catturato dalle forze dell’ordine italiane. L’operazione ha rappresentato un risultato straordinario nella lotta contro la mafia, una ferita aperta in Sicilia da decenni. Tuttavia, la discussione a Casa Felicia ha permesso di mettere in prospettiva questo successo e di analizzarne le implicazioni a lungo termine.
Maurizio De Lucia, procuratore di Palermo, ha sottolineato come l’arresto di Messina Denaro non segni
necessariamente la fine di Cosa Nostra, ma rappresenti un colpo simbolico e operativo alla sua leadership. Il boss aveva ancora un’influenza notevole su numerose attività mafiose, ma la sua cattura apre uno spazio per il cambiamento nelle strutture criminali. “Messina Denaro è stato l’ultimo grande simbolo di una mafia ‘classica’, legata alle stragi degli anni ’90 e al controllo diretto del territorio”, ha dichiarato De Lucia, evidenziando però che la mafia non è sconfitta: “Il sistema mafioso si evolve e la criminalità organizzata tende a infiltrarsi nel tessuto economico e politico con modalità più silenziose e sofisticate”.
Salvo Palazzolo, giornalista esperto di cronaca giudiziaria, ha parlato dell’importanza della memoria storica nella lotta alla mafia. Ha ricordato come l’arresto di Messina Denaro rappresenti anche un riconoscimento simbolico per le vittime delle stragi mafiose, come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, ma ha messo in guardia dal pensare che l’arresto di un singolo boss possa eliminare il fenomeno mafioso. “È necessario un costante lavoro di informazione e sensibilizzazione, soprattutto tra i giovani, per evitare che l’indifferenza o l’omertà possano permettere alla mafia di sopravvivere sotto altre forme”, ha dichiarato Palazzolo.
Umberto Santino, storico della mafia, ha offerto una panoramica storica più ampia, spiegando come Cosa Nostra abbia radici profonde nel sistema sociale ed economico siciliano, e come la sua capacità di adattamento abbia permesso all’organizzazione di sopravvivere a numerosi colpi inferti dallo Stato. Santino ha spiegato che, sebbene l’arresto di Messina Denaro sia un segnale positivo, la mafia come fenomeno sociale non può essere sradicata solo con l’azione repressiva. “La mafia si alimenta della povertà, della disoccupazione e delle disuguaglianze sociali. Senza un cambiamento culturale ed economico profondo, la criminalità organizzata troverà sempre terreno fertile per rigenerarsi”, ha concluso Santino.
L’incontro a Cinisi ha evidenziato che, sebbene l’arresto di Matteo Messina Denaro rappresenti un passo significativo, la lotta contro la mafia è tutt’altro che finita. Cosa Nostra è un fenomeno complesso, capace di trasformarsi e infiltrarsi nella società, e solo un’azione coordinata che coinvolga istituzioni, magistratura, forze dell’ordine e società civile potrà effettivamente estirparla.
Il bilancio della lotta alla mafia, dunque, è fatto di successi e di sfide ancora aperte. La memoria di Peppino Impastato, di Giovanni Falcone, di Paolo Borsellino e di tutte le vittime di Cosa Nostra continua a ispirare una nuova generazione di siciliani e italiani determinati a costruire un futuro libero dall’oppressione mafiosa. La giornata dell’8 maggio a Casa Felicia si chiude con un messaggio chiaro: la mafia può essere combattuta solo unendo forze, memoria e impegno continuo.
Il nostro video dell’evento: https://youtu.be/JtpXeHRWpvM