Berlusconi ai servizi sociali mantiene l’agibilità politica
Tra limitazioni e coprifuoco l’ex Cav potrà continuare a fare politica. Dovrà solo andare una volta a settimana per dieci mesi in un centro per anziani e disabili.
La conferma del Tribunale di Sorveglianza di Milano ad autorizzare l’affidamento in prova ai servizi sociali per Silvio Berlusconi è una soluzione che sta bene a tutte le parti. Sta bene alla Procura e al Tribunale che vede espiata la pena, sta bene a Berlusconi che potrà continuare il suo impegno politico seppur con qualche limitazione.
Nonostante il Tribunale reputi Berlusconi”un soggetto socialemente pericoloso”, ha notato una volontà di cambiamento nell’ex Cav a cominciare dal risarcimento danni già pagato.
Dovrà quindi prestare servizio almeno quattro ore una volta a settimana per tutto il periodo previsto per finire di espiare la pena presso l’Istituto Sacra Famiglia,un grande centro che si occupa di disabili e anziani a Cesano Boscone, a quaranta chilometri dalla residenza di Arcore. Centosessantotto ore ripartite in quarantadue visite che l’ex cav dovrà effettuare, quindi una volta a settimana per poco dieci mesi e poco più. Il giorno dovrà essere ancora stabilito.
Sicuramente non sarà tra martedì e giovedì visto che Berlusconi ha ottenuto di poter passare questi tre giorni nella sua residenza di Roma per poter essere presente nella sede di Forza Italia e quindi continuare la sua attività politica. Oltre questa trasferta gli sarà vietato uscire dalla Lombardia, salvo ulteriori autorizzazioni che Berlusconi potrebbe chiedere per via delle elezioni europee, e che proprio per questo c’è chi già scommette sulla portata propagandistica che le prime visite di Berlusconi alla Sacra Famiglia.
Intanto ieri sera è andato a Palazzo Chigi. Una cena con Matteo Renzi, per la prima volta un faccia a faccia dopo l’incontro nella sede del Pd dello scorso gennaio. Dopo le telefonate tra i due leader, un chiarimento dopo gli attacchi piovuti da Forza Italia e sopratutto da Brunetta sulle riforme condivise. Un incontro di due ore e mezza, a cui hanno partecipato anche Denis Verdini, Gianni Letta, Lorenzo Guerini e Luca Lotti, che ha sancito un sostanziale accordo per il rispetto dei patti.