Attacco al Centro medico di Betlemme.
Fatti gravi nell’indifferenza della comunità internazionale.
di B.Gagliardi Associazione di Amicizia italo palestinese Onlus- Firenze
Nella notte fra l’11 e il 12 dicembre alle 2,30, soldati israeliani, dopo aver circondato l’area, sono penetrati nel Centro medico Al-Sadaqa di Betlemme sfondando porte, mettendo a soqquadro vari ambulatori, distruggendo strutture e apparecchiature sanitarie. Dopo essersi trattenuti diverse ore per portare a termine la loro azione distruttiva, se ne sono andati portando con sé 25.000 shekel (circa 6.000 euro) computer e archivi amministrativi. I danni economici sono ingenti, e lo sono anche quelli sociali dato l’elevato numero di pazienti le cui cartelle cliniche sono state portate via e che avranno, quindi, difficoltà nel ricevere le prossime cure.
Il Centro medico Al-Sadaqa cura pazienti indigenti che fanno riferimento al centro per effettuare visite ed analisi, praticare terapie e ricevere farmaci a costi adeguati alle loro scarse possibilità economiche.
Sono fatti gravi che tuttavia rientrano nella “normalità” della vita quotidiana imposta in Palestina. Un attacco abbastanza vigliacco. Il popolo palestinese resiste, ma la comunità internazionale tace ; eppure sarebbe giusto condannare tutte le forme di violenza e di oppressione e non solo alcune perché si giudicano dirette contro la nostra parte: le dichiarazioni solenni della nostra cultura non prevedono schieramenti l’un contro l’altro armati, si fondano sui diritti riconosciuti ad ogni uomo per il fatto di essere uomo. Altrimenti è l’essenza stessa della nostra civiltà che stiamo negando.