Pubblicato: lun, 16 Set , 2013

Al Montevergini di Palermo sfida dell’energia rinnovabile

Due giorni di dibattiti sulle fonti di energia rinnovabile, per una rassegna giunta ormai alla settima edizione.

 

NEWS_161513E’ stata dedicata a Marco D’Angelo, uno dei primi sostenitori del festival stesso nonché grande intenditore delle energie pulite, tragicamente scomparso in un incidente stradale, la settima edizione del “Festival energie alter-native”, che ha tenuto banco al Nuovo Teatro Montevergini di Palermo. Oltre alla rassegna, a D’Angelo è stata dedicata anche la conferenza d’apertura, dal titolo “Da dove ripartire per promuovere le energie rinnovabili in Italia?”, durante la quale tre relatori (Angelo Badalamenti di Medielettra; Gaspare Biondo di Tre Periodico; Dario Ferrante, direttore del Festival) hanno intrattenuto i pochissimi astanti con un interessante dibattito.
“Premesso che noi, come Medielettra, non ci siamo mai fermati – ha detto Badalamenti -, dobbiamo fare in modo di promuovere le energie rinnovabili ripartendo con più serietà. In Sicilia si è arrivati ora alla Grid Parity, che sarebbe il punto in cui l’energia elettrica prodotta a partire da fonti di energia alternative – per esempio, le rinnovabili e il nucleare – ha lo stesso prezzo dell’energia tradizionale che giunge attraverso le fonti tradizionali, ossia le fossili. Nel senso che il prezzo del chilowattora per autoconsumo prodotto con pannelli fotovoltaici sarà uguale a quello dell’energia acquistabile dalla rete elettrica. Essendo oggi il tasso di inflazione al 3%, può risultare pure un’attività remunerativa”.
La Grid Parity è presente in dieci paesi del mondo, tra cui Spagna e Italia, e fonda le sue basi sull’economia reale del Paese. “Noi cerchiamo di promuovere le energie rinnovabili attraverso spettacoli ad hoc che possano sensibilizzare l’opinione pubblica. Abituati a Berlusconi che ci leva l’Imu solo per propaganda, noi cerchiamo di essere meno tecnici, per quanto è possibile, e spiegare tutto questo attraverso gli spettacoli, per esempio vestendo una bella miss con abiti riciclati”. E’ questo il pensiero del direttore della rassegna, che ha ideato per questi giorni lo schema “conferenza + spettacolo”, al cui dibattito sono seguiti vari spettacoli di danza, di musica, di pittura, di teatro.
“In Sicilia ci sono 40mila impianti, mentre in Italia 350mila. Figuratevi che ho convinto io l’assessore Cascio a farsi il pannello solare – scherza Ferrante -. Il settore è in evidente stallo dopo 7-8 anni di continua crescita; anche se Medielettra ‘non si è mai fermata’, ci sono purtroppo delle realtà immobili da troppo tempo”.
Chi usa il fotovoltaico produce energia da sé: più si “autoconsuma” più diminuisce la percentuale dell’ammortizzazione in anni. “Un impianto casalingo medio da 3 kilowatt, per quattro persone morigerate nei consumi, va dai 5mila agli 8mila euro, non oltre. Sei anni fa – aggiunge Badalamenti – sotto i 20mila euro si aveva solo roba scadente. Senza contare il fatto che un pannello dura 25 anni, esistendo pure i sistemi di stoccaggio domestici per lo smaltimento”.
“La gente finanzia Baglioni e chi ha un nome spendibile nelle prime pagine dei giornali – attacca il direttore del Festival – ed è, quindi, difficile parlare di sviluppo in queste condizioni. E’ anche parecchio difficile far comprendere la convenienza di un investimento a lungo termine. Io e la mia associazione (Energie Alternative) da sette anni ci appoggiamo a realtà che credono in noi perché non riceviamo compensi. Il mio motto è sempre lo stesso, spero che sia efficace: ‘Cchiu pannelli pi tutti'”.
A riflettere su come molte aziende oggi cerchino la soluzione migliore per le esigenze di ogni cliente è Gaspare Biondo, ricordando come gli scarti di petrolio vengono bruciati in Sicilia e in Sardegna. “Noi ci siamo indignati e per tutta risposta siamo stati attaccati con una campagna contro l’eccessivo costo delle rinnovabili, ma ovviamente non corrisponde a verità. Bisogna, invece, puntare sul rinnovabile combattendo le lobby petrolifere”.
Il mercato del fotovoltaico è complesso; un impianto di 6 kw è utile se si consumano altrettanti chilowattora, altrimenti ne serve uno di 3 kw, peraltro la modalità più usata, il cui costo non supera gli 8mila euro (quasi un terzo meno di qualche anno fa) e dura 25 anni. Il rispetto per l’ambiente viene, però, prima di tutto, anche prima del fotovoltaico; a ricordarlo sono tutti. “Per ogni euro di benzina in auto il 35% del greggio va nell’aria e non serve minimamente alla mobilità – sostiene Angelo Badalamenti -. Io spero e credo in un futuro con le macchine elettriche, magari ricaricabili con un pannello, che limitino in maniera ingente la quantità di smog”.
Gli fa eco, in conclusione, Gaspare Biondo. “Io sono di Mazara del Vallo e mi chiedo come mai lì si possa ancora finanziare il metano nei quartieri. Una pompa di calore no? Non prendiamo in giro la gente. Il metano è importato e per noi, che siamo in Sicilia, terra in cui il riscaldamento è naturale, è veramente un paradosso”.

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