Pubblicato: ven, 6 Dic , 2013

A Roma bloccata l’approvazione del registro delle unioni civili

Unioni Civili osteggiate nella Capitale 

 

MOIÈ di ieri la notizia che in un Municipio capitolino, il XIV, il tentativo di approvare il Registro delle Unioni Civili è stato bloccato dall’opposizione, che ha occupato l’aula per protesta. Sempre per protesta, alcuni cittadini del Comitato per la Famiglia hanno esposto uno striscione che recitava: «Prima la famiglia difendila con noi». È vero, la famiglia è un’istituzione in crisi e va difesa. Ma spostare il fuoco della questione attaccando le Falkland, l’Iraq o le Unioni Civili nel vano tentativo di unire una comunità e legittimarsi, è un tentativo destinato a soccombere. La strategia del nemico esterno è destinata a fallire per una banale questione semantica, esterno, in italiano, è sinonimo di estraneo, e ciò dovrebbe suggerire che le spinte del movimento omosessuale non siano la causa prima della crisi della famiglia.

Se gli amici difensori della famiglia si sforzassero di ricordare chi hanno votato alle scorse elezioni, a quelle prima e a quella prima ancora, con buona probabilità scoprirebbero di aver supportato un paio di signori così tanto amanti della famiglia da averne (di famiglie) almeno due o tre ciascuno.

Naturalmente, non hanno mai mancato di far sentire la loro partecipazione alle varie marce per la vita, fornendo due o tre formidabili esempi a testa per tutti coloro che ci credono davvero. È scomodo assumersi le proprie responsabilità, ma è significativo che i tumulti più reazionari del nostro paese siano fortemente carichi di prosciutto sugli occhi. La povertà è colpa dell’Euro e non della nostra evasione endemica, il Parlamento è pieno di gente terribile che però abbiamo eletto noi (da ben prima del Porcellum), e la famiglia è in crisi non per gli esempi e le politiche inqualificabili di Berlusconi e Casini, che hanno fatto di tutto meno che legiferare per la famiglia, ma per colpa delle Unioni Civili.

Non che ci sia niente di male, è legittimo pensarla diversamente, ma bisognerebbe anche fornire anche qualche spiegazione in più su come avvenga l’erosione dei diritti di alcuni, introducendo analoghi diritti per altri, perché è questo ciò che risulta davvero incomprensibile. Il sospetto è che per spiegarlo gli amici difensori della famiglia, dovrebbero prima chiedersi se pretendere l’esclusiva di alcuni diritti sia un diritto esso stesso, oppure soltanto un capriccio.

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